SOLINA, ZAFFERANO E TARTUFO PER MARCO RISI E IL CAST DEL SUO FILM SULL’AQUILA

CAPESTRANO – Grano Solina, asparagi, zafferano di Navelli e tartufo. Tutto innaffiato da un ottimo Cerasuolo d’Abruzzo.
Menù abruzzese per il regista Marco Risi, insieme ad alcuni dei protagonisti di L’Aquila. Grandi Speranze ospite dell’agriturismo Terra di Solina di Alfonso D’Alfonso, a Capodacqua di Capestrano (L’Aquila).
Nei giorni scorsi tra Capestrano, l’ospedale di Popoli (Pescara) e un casolare della Valle del Tirino sono iniziate le riprese della fiction in sei puntate che andrà in onda a novembre in prima serata su Rai Uno.
Presenti Giorgio Tirabassi e Francesca Inaudi, ai quali nei prossimi giorni, quando la troupe si sposterà all’Aquila, dove resterà fino alla fine di luglio e dove sono previste diverse scene in centro storico, si aggiungeranno Donatella Finocchiaro, Giorgio Marchesi, Valentina Lodovini e Luca Barbareschi.
“Si tratta di una coproduzione tra Rai Fiction e Ideacinema – spiega Jacopo Saraceni di Ideacinema – sono sei puntate ambientate all’Aquila e dintorni, raccontano la ricostruzione della città e delle persone, sia materiale che immateriale”.
“La Finocchiaro e Marchesi interpretano una coppia, Tirabassi e Lodovini un’altra coppia, e poi c’è Barbareschi che interpreta un costruttore che viene da fuori città insieme alla figlia per lavorare nella ricostruzione”.
“Il film racconta le storie di questi personaggi tra conflitti, amicizie e drammi, tentativi di speranza – aggiunge Saraceni – parallelamente viviamo le storie dei figli di queste famiglie che si svolgono sullo scenario dell’Aquila un anno e mezzo dopo il terremoto”.
L’idea, che venne fuori nel 2010 durante una passeggiata dello stesso regista Risi con amici aquilani lungo il centro storico, è stata trasformata in sceneggiatura da Stefano Grasso, Doriana Leondeff, Angelo Carbone e Andrea Saraceni.
“Su questa produzione puntiamo molto”, chiosa Saraceni, che spera possa rappresentare delle “serate-evento” sull’ammiraglia della tv di Stato.
Al film lavorano una sessantina di persone, tra attori e tecnici, oltre alle comparse, selezionate anche attraverso numerosi casting sul territorio nelle scorse settimane.
“Per noi si tratta di occasioni irripetibili, uniche – afferma D’Alfonso – dovremmo strutturarci per fare del nostro territorio un set permanente, perché si presta e abbiamo la vocazione. Occore però una capacità di fare sistema e dare supporto perché è una fonte di reddito significativa per il nostro territorio”.
“Noi come Dmc – di cui D’Alfonso è presidente – e come Distretto turistico del Gran Sasso ci stiamo orhanizzando per sostenere queste iniziative”.
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