Cronaca 05 Nov 2017 09:27

QUALITÀ DELLA RICETTIVITÀ NEI PARCHI, ABRUZZO PERDE POSIZIONI

QUALITÀ DELLA RICETTIVITÀ NEI PARCHI, ABRUZZO PERDE POSIZIONI

PESCASSEROLI – Cresce più della media italiana il numero di posti letto negli alberghi nei parchi nazionali italiani. L’incremento del 18,3% rispetto al 16,4% delle altre aree del paese conferma la vocazione turistica dei parchi, che hanno assistito ad una crescita costante delle presenze turistiche.

Da nicchia, il turismo naturalistico si è ormai affermato come un vero e proprio segmento di mercato. Nei parchi nazionali si concentrano oltre 9.700 strutture ricettive, corrispondenti al 7,7% dei posti letto disponibili a livello nazionale.

Un settore in decisa crescita, che necessita di essere indagato e approfondito per indirizzare le politiche pubbliche e orientare in modo strategico gli investimenti privati.

Questo è quanto è emerso dalla presentazione della nota di indagine mensile di E-Data, spin off dell’Università di Teramo. Nel corso dell’incontro, presso il centro visita del Parco nazionale d’Abruzzo a Pescasseroli (L’Aquila), sono intervenuti tra gli altri Andrea Ciccarelli, fondatore di E-Data, Antonio Carrara, presidente del Parco e Antonio Di Santo, presidente della Comunità del Parco, organo che riunisce i sindaci dei comuni interessati.

A livello italiano, nella classifica per numero medio di stelle delle strutture alberghiere nei 25 Parchi nazionali, svetta al primo posto l’Alta Murgia con 3,6 stelle di media, seguono Aspromonte e Gennargentu.

Al quarto posto il Parco dell’Arcipelago della Maddalena fa registrare il maggior incremento, in risalita di ben 16 posizioni rispetto al 2002.

Anche l’Isola di Pantelleria mette a segno un’ottima performance risalendo dalla diciannovesima alla nona posizione.

In Abruzzo, cuore verde d’Europa e regione con la maggior percentuale di superficie protetta in Italia, rimane invariato il numero medio di stelle del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che vede però in termini assoluti un peggioramento di undici posizioni, attestandosi al diciottesimo posto, stante la crescita di qualità misurata in numero medio di stelle delle strutture delle altre grandi aree protette del Paese.

Arretra di due posizioni anche il Parco della Majella, al quattordicesimo posto.

Una posizione in meno anche per il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che scende al diciassettesimo posto.

Affiancando i dati sulla qualità delle strutture alla spesa turistica registrata sui territori, la nota evidenzia inoltre come ad una maggiore qualificazione dell’offerta si associno livelli mediamente più elevati di spesa.

I valori maggiori di spesa non si manifestano solamente in relazione all’alloggio ma anche in altre voci come il viaggio, la ristorazione, i servizi, etc. Questo è testimoniato anche dal livello medio di stelle delle strutture ricettive dei parchi di 3,2, leggermente inferiore a al 3,3 della media italiana, cui corrisponde infatti una quota di spesa turistica intercettata, pari al 6,2% del totale, a fronte del 7,7% dei posti letto disponibili a livello nazionale.